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Nuovi requisiti per il rientro dei cervelli

Il 1° gennaio 2024 entra in vigore la nuova normativa per il rientro dei cervelli in Italia. Le modifiche introdotte riguardano principalmente i requisiti di accesso alle agevolazioni fiscali, che sono stati ampliati e semplificati.

Requisiti di accesso

In base alla nuova normativa, per accedere alle agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • Possesso di un titolo di studio universitario o equiparato
  • Residenza all’estero in maniera non occasionale
  • Attività di ricerca o docenza documentata all’estero per almeno 2 anni continuativi

I requisiti di residenza all’estero e di attività di ricerca o docenza sono stati modificati rispetto alla normativa precedente. In particolare, il periodo di residenza all’estero è stato aumentato da 1 a 2 anni, mentre l’attività di ricerca o docenza deve essere documentata da un certificato rilasciato da un’istituzione pubblica o privata.

Agevolazioni fiscali

Le agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli riguardano le seguenti imposte:

  • Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF)
  • Imposta sulle successioni e donazioni (ISD)
  • Imposta di registro

Le agevolazioni fiscali per l’IRPEF sono le più rilevanti e riguardano la tassazione dei redditi da lavoro dipendente, da lavoro autonomo e da pensione. I redditi da lavoro dipendente e da lavoro autonomo sono soggetti a un’aliquota ridotta del 50% per i primi 5 anni di residenza fiscale in Italia. I redditi da pensione sono soggetti a un’aliquota ridotta del 70% per i primi 5 anni di residenza fiscale in Italia.

Le agevolazioni fiscali per l’ISD e per l’imposta di registro riguardano l’acquisto di immobili in Italia. In particolare, l’imposta di registro è ridotta al 2% per l’acquisto di immobili da parte di soggetti che rientrano in Italia dopo aver svolto attività di ricerca o docenza all’estero per almeno 2 anni continuativi.

Effetti della nuova normativa

Le modifiche introdotte dalla nuova normativa dovrebbero favorire il rientro in Italia di giovani talenti che hanno maturato esperienze all’estero. L’ampliamento dei requisiti di accesso e la semplificazione delle procedure dovrebbero rendere le agevolazioni fiscali più accessibili e attrattivi per i potenziali rientranti.

In particolare, l’aumento del periodo di residenza all’estero da 1 a 2 anni dovrebbe consentire di includere un numero maggiore di soggetti che hanno maturato esperienze di lavoro e di studio all’estero. La semplificazione delle procedure dovrebbe rendere più agevole la fruizione delle agevolazioni fiscali, riducendo i costi e i tempi burocratici.

È ancora presto per valutare gli effetti concreti della nuova normativa. Tuttavia, le modifiche introdotte rappresentano un passo importante per rendere l’Italia più attrattiva per i giovani talenti che vogliono rientrare nel Paese dopo aver maturato esperienze all’estero.